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Perché sempre più persone lasciano Facebook e X per abbracciare il Fediverso
Il Fediverso è come una rete di piccoli social connessi, ognuno con la propria personalità, ma tutti in grado di parlare tra loro. È pensato per restituire il controllo agli utenti, eliminando le logiche commerciali invasive dei colossi del web. Ed è proprio per questo che, sempre più persone, lo stanno scegliendo come alternativa.

Se pensi che Internet sia solo Facebook, X (ex Twitter) o Instagram preparati a cambiare idea: esiste un alternativa dove non ti spiano, non ti urlano addosso e non ti sommergono di pubblicità.
Indice
- Perché sempre più persone stanno abbandonando i “soliti social“?
- Cos’è il Fediverso, spiegato facile
- È simile a Facebook o Twitter?
- È complicato? Devo iscrivermi ovunque?
- È gratis? Chi lo paga se non ci sono le pubblicità?
- La mia privacy è davvero al sicuro?
- Cosa scelgo: Mastodon, Pixelfed, o altro?
- Il futuro dei social: più a misura di persona
1. Perché sempre più persone stanno abbandonando i soliti social?
Ti sei mai chiesto perché sempre più utenti stanno chiudendo i loro profili su Facebook o smettendo di cinguettare (si dice ancora cosi?) su X (ex Twitter)? Non è solo una moda passeggera. C’è una crescente voglia di tornare a un’esperienza online più autentica, meno manipolata da algoritmi e pubblicità. Il Fediverso rappresenta per molti una vera boccata d’aria fresca: niente tracciamenti, niente contenuti sponsorizzati, niente offese gratuite, ma solo persone e comunità. Ma cosa spinge realmente le persone a cambiare?
Basta pubblicità ovunque
Uno dei motivi principali è l’assenza totale di pubblicità. Nei social tradizionali, ogni tuo click, like o commento serve ad alimentare un sistema basato sulla vendita di spazi pubblicitari e dati personali. Nel Fediverso, invece, non esistono sponsor né annunci invasivi. I contenuti che vedi arrivano dalle persone che hai deciso di seguire, senza essere filtrati o nascosti da un algoritmo.
Addio agli algoritmi che ti manipolano
Chi ha usa Facebook o Instagram sa bene cosa significa ritrovarsi in una bolla di contenuti sempre simili. Gli algoritmi scelgono per te cosa vedere, spesso premiando titoli urlati, contenuti estremi, discussioni accese, coinvolgimento istantaneo per farti restare incollato allo schermo.
Nel Fediverso tutto questo (al momento) non esiste: i post arrivano in ordine cronologico, come accadeva all’inizio dei social. Sei tu a decidere cosa leggere, chi seguire e cosa ignorare. Il risultato? Più autenticità e meno stress.
Più rispetto per la privacy
Molte persone si stanno rendendo conto che i social tradizionali tracciano ogni loro movimento online. Questo avviene per vendere profili sempre più precisi agli inserzionisti. Il Fediverso, invece, è costruito su tecnologie open source, trasparenti e rispettose dei dati personali. Ogni istanza ha regole chiare, e puoi scegliere a chi affidare i tuoi dati — oppure, se vuoi, puoi persino gestire un server tutto tuo.
Una community più sana
Chi entra nel Fediverso spesso racconta di trovare ambienti più rilassati, meno tossici, dove le interazioni non sono basate sui mi piace o sulla diffusione rapida e incontrollata (viralità forzata), ma su veri scambi tra persone. La qualità dei contenuti conta più della quantità.
Un ambiente più umano (e meno tossico)
Sempre più persone si stanno stufando dei soliti social: troppa pubblicità, troppi contenuti studiati per far litigare o per tenerti incollato allo schermo. Così cominciano a cercare alternative dove si possa respirare un pò. Nel Fediverso non devi inseguire i like o pubblicare qualcosa solo per restare visibile. Le conversazioni sono più autentiche: si parla tra persone, non con un sistema che decide cosa mostrare e a chi. Certo, non è tutto perfetto, ci sono anche lì discussioni e problemi, ma l’atmosfera è più tranquilla e rispettosa. E questo, per molti e almeno per me, fa una grande differenza.
2. Cos’è il Fediverso, spiegato facile
Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di Fediverso, specialmente quando si discute di alternative ai grandi social come Facebook, Instagram o X (ex Twitter). Ma cos’è davvero il Fediverso? E perché ne parlano come il futuro dei social network?
Il termine Fediverso è l’unione di due parole: federazione e universo. In pratica, si tratta di un insieme di social network indipendenti ma collegati tra loro. Proprio come le email: tu puoi avere un account su Gmail e scrivere a qualcuno che usa Yahoo o Outlook. Allo stesso modo, nel Fediverso puoi creare un account su una piattaforma come Mastodon (alternativa in stile X) e interagire con persone che usano altre piattaforme come Pixelfed (per le foto, in stile Instagram), PeerTube (per i video, in stile Youtube ) o Friendica (per il social in stile Facebook).
Tutti questi social parlano la stessa lingua grazie a un protocollo open source comune chiamato ActivityPub, proprio come l’inglese può essere considerato una lingua universale che permette a persone di diverse nazionalità di comunicare. ActivityPub funge da standard comune che permette a diverse piattaforme di interagire e scambiare informazioni.
Un social network senza un solo padrone
A differenza dei social tradizionali, dove tutto è gestito da un’unica azienda (come Meta o X Corp), nel Fediverso ogni persona o comunità può creare il proprio server, chiamato istanza, e decidere le regole, i moderatori, i contenuti ammessi e molto altro. Ma la cosa bella è che le istanze non sono isole separate: comunicano tra loro e permettono agli utenti di interagire come se fossero tutti sullo stesso social. Ma non serve conoscere questi termini per entrare nel Fediverso.
Un’esperienza simile ai social che già conosci
Se vieni da Facebook o Twitter, riconoscerai subito l’ambiente: puoi seguire persone, puoi pubblicare post, commentare, condividere contenuti. Quello che cambia è ciò che c’è sotto il cofano: niente algoritmi che decidono cosa mostrarti, niente pubblicità, niente sorprese nei termini di servizio (che nessuno legge). Solo contenuti da persone reali, in ordine cronologico, in una comunità più piccola e spesso più rispettosa.
3. È simile a Facebook o Twitter?
Una delle domande più frequenti di chi sente parlare per la prima volta del Fediverso è:
È come Facebook? È come Twitter?
La risposta secca è: no.
Il Fediverso offre molte delle funzionalità che già conosci dai social tradizionali, ma cambia il modo in cui queste funzionalità vengono gestite, con un approccio più trasparente, decentralizzato e rispettoso degli utenti. In sintesi: è simile a Facebook o X (ex Twitter) ma senza tutte le cose che ti hanno stancato.
Cosa puoi fare nel Fediverso?
In pratica, l’esperienza d’uso è familiare. Se usi una piattaforma come Mastodon (il social più noto del Fediverso), puoi:
- pubblicare post (come su X/Twitter),
- seguire altri utenti,
- ricevere notifiche,
- commentare, condividere e mettere “mi piace“.
Su altre piattaforme del Fediverso, come Pixelfed, puoi caricare e visualizzare foto, proprio come su Instagram. Con PeerTube, puoi guardare e condividere video, stile YouTube. Insomma, le azioni sono simili a quelle a cui sei abituato, solo che sono distribuite su più servizi connessi tra loro.
Ma allora cosa cambia davvero?
Nel Fediverso ogni piattaforma (Mastodon, Pixelfed, PeerTube, ecc…) è indipendente ma interoperabile:
- non c’è una sola azienda che controlla tutto. Ogni server (detto istanza) ha le sue regole, la sua moderazione e la sua comunità;
- non c’è un algoritmo che decide cosa mostrarti. I contenuti ti arrivano in ordine cronologico senza filtri;
- non sei bloccato in una sola piattaforma. Puoi seguire un utente di Pixelfed anche se usi Mastodon. Tutto è interconnesso, come se Facebook, Instagram e Twitter fossero un unico grande ecosistema… ma aperto e libero. Immagina di poter usare un social simile a Twitter (come Mastodon) e vedere i post e le foto di qualcuno che usa un servizio simile a Instagram (come Pixelfed), tutto nella stessa timeline. Tutto senza algoritmo che premia sempre i soliti account;
- non c’è publicità invasiva. Nella timeline non appare pubblicità che ti perseguita.
Social decentralizzato non significa social complicato
Molti pensano che il Fediverso sia difficile da usare perché è decentralizzato. Ma l’interfaccia delle piattaforme è simile a quella dei social tradizionali. Certo, all’inizio c’è da capire che non ti registri su “fediverso.com”, ma su un’istanza specifica (es.: mastodon.uno, sociale.network, livellosegreto.it, peertube.uno, pixelfed.uno ecc…).
Una volta fatto l’accesso, però, l’esperienza è praticamente identica a quella di Twitter, Facebook, Instagram, Youtube, ecc… solo senza pubblicità, senza algoritmi e con più controllo.
4. È complicato? Devo iscrivermi ovunque?
Una delle principali paure di chi scopre il Fediverso per la prima volta è:
Se ci sono tante piattaforme, devo iscrivermi a tutte per usarlo?
La risposta è: assolutamente no. Anche se il Fediverso è formato da molti social diversi, basta un solo account per accedere a tutto. È come avere una casella email: ne usi una sola, ma puoi scrivere a chiunque. Nel Fediverso funziona allo stesso modo.
Un solo account, tutto il Fediverso
Quando ti iscrivi al Fediverso, scegli una piattaforma (per esempio Mastodon, se vuoi un’esperienza simile a Twitter). All’interno di Mastodon, scegli anche un server (es.: mastodon.uno).
Ma non preoccuparti: la scelta del server non ti limita. Da lì potrai comunque:
- seguire utenti di altri server Mastodon,
- vedere contenuti di Pixelfed (foto),
- interagire con video su PeerTube,
- leggere post di utenti Friendica o Lemmy (forum stile Reddit).
- seguire e commentare le notizie di oltre 1200 editori (es.: @AgenziaAnsa, @ilPost, ecc…) presenti sulla piattaforma federata Flipboard
- seguire e commentare articoli di blog scritti con WordPress che supportano ActivityPub (ricordi il protocollo comune che comunica con il fediverso, un pò come la lingua inglese per comunicare con tutti i residenti europei
In pratica, puoi navigare l’intero Fediverso con un solo profilo, come se tutti questi servizi fossero parte di un’unica grande piattaforma. La differenza è che nessuno li controlla tutti.
Come scegliere un server?
Capita spesso di pensare: E se scelgo il server sbagliato?
Non esiste una scelta sbagliata. Alcuni server sono più grandi e generici, altri più piccoli e a tema (ambiente, tecnologia, arte, cultura, ecc.). E se un giorno ti trovi male? Nessun problema: puoi trasferire il tuo account e i tuoi follower su un altro server, mantenendo tutto. Una libertà impensabile sui social tradizionali.
L’interfaccia è semplice?
Sì. Le principali piattaforme del Fediverso, come Mastodon o Pixelfed, hanno un’interfaccia pulita e familiare, simile a quelle dei social classici. Non serve essere esperti: ti iscrivi, scegli un nome utente e puoi subito iniziare a postare, seguire persone e leggere contenuti.
Inoltre, esistono app ufficiali e non ufficiali per smartphone che rendono l’esperienza ancora più fluida.
App ufficiali e alternative
Anche se il Fediverso nasce navigabile dal browser, l’esperienza da smartphone è ottima. Esistono numerose app, ce ne sono di ufficiali, ma anche non ufficiali create da sviluppatori indipendenti con funzioni extra o interfacce alternative.
- Per Mastodon: App ufficiale: Mastodon (Android/iOS/web)
- Per Pixelfed: App ufficiale: Pixelfed (Android/iOS/web)
- Per PeerTube: App ufficiale: Peertube (Android/iOS/web)
- Per Lemmy: App ufficiale: Lemmy (Android/iOS/web)
5. È gratis? Chi lo paga se non ci sono le pubblicità?
Una domanda più che legittima.
Siamo abituati a pensare che i social siano gratis, niente di più sbagliato, in realtà li paghiamo con i nostri dati, la nostra attenzione e l’esposizione costante alla pubblicità.
Il Fediverso, invece, è davvero gratuito per l’utente. Ma allora chi lo mantiene? E come fa a sostenersi? Bella domanda.
Chi paga davvero nel Fediverso?
Il Fediverso non è gestito da un’unica azienda multimiliardaria. È una rete di server indipendenti (istanze), ognuno con il suo amministratore, le sue regole e il suo pubblico. Questi server sono spesso mantenuti da:
- privati appassionati, come sysadmin, informatici o utenti esperti;
- associazioni non profit;
- comunità di utenti, che contribuiscono con donazioni volontarie.
Le istanze italiane si sostengono tramite piattaforme come Liberapay, Ko-fi o PayPal. Nei paesi dove la tecnologia libera è sostenuta dal settore pubblico ricevono contributi pubblici o universitari.
Un modello sostenibile
Nel Fediverso non c’è una corsa ai profitti, né un consiglio di amministrazione che impone pubblicità (almeno per adesso) per aumentare le entrate. La logica è più simile a quella dell’open source: si contribuisce perché si crede nel progetto, perché si fa parte di una comunità, o semplicemente perché si vuole un’alternativa sana alle Big Tech.
Questo modello non solo funziona, ma permette al Fediverso di restare indipendente, senza pressioni commerciali né compromessi sulla privacy.
6. La mia privacy è davvero al sicuro?
Se c’è una domanda che tanti utenti si pongono passando da Facebook o X (ex Twitter) al Fediverso, è proprio questa:
Ok, niente pubblicità… ma la mia privacy è davvero rispettata?
La risposta è: sì, molto più che nei social tradizionali.
Nessuna profilazione, niente tracciamento
I social centralizzati basano il loro business sulla raccolta e l’elaborazione dei dati personali. Ogni tuo mi piace, ogni clic, ogni secondo che passi su un contenuto viene registrato, analizzato e usato per:
- costruire un profilo di te,
- mostrarti pubblicità su misura,
- e in molti casi, rivendere le informazioni a terze parti.
Nel Fediverso, questo non accade. Nessuna istanza ti mostra pubblicità basate sui tuoi interessi. Nessun algoritmo ti profila. Nessun pixel di tracciamento monitora i tuoi comportamenti per conto di aziende pubblicitarie. Questo è importante.
Ogni server ha regole chiare
Ogni istanza del Fediverso ha una privacy policy pubblica e leggibile, e puoi decidere se accettarla o passare a un altro server più allineato con i tuoi valori.
In altre parole: hai il controllo, e puoi informarti facilmente prima di iscriverti.
Nessuna raccolta forzata di dati
Nel Fediverso non sei costretto a fornire nome, cognome, numero di telefono, o altri dati sensibili. Puoi creare un profilo con pseudonimo, usare un’email temporanea, e non subire limitazioni per questo.
E soprattutto: non vieni profilato mentre navighi, perché il sistema non ne ha bisogno per funzionare.
E i contenuti che pubblico?
Hai il pieno controllo su chi può vedere i tuoi post. In Mastodon, ad esempio, puoi eliminare ogni contenuto in qualsiasi momento, senza che venga salvato in eterno.
7. Cosa scelgo: Mastodon, Pixelfed, o altro?
Una delle prime domande che ci si pone quando si scopre il Fediverso è:
Da dove comincio? Quale piattaforma fa al caso mio?
La buona notizia è che non esiste una scelta giusta, ma tante possibilità diverse, ognuna pensata per un certo tipo di utilizzo.
Ecco una panoramica delle principali alternative, spiegate semplice.
Mastodon – L’alternativa a X (ex Twitter)
Mastodon è la piattaforma più conosciuta del Fediverso, ed è spesso paragonata a Twitter/X.
Ha un’interfaccia simile, con una timeline pubblica, post brevi (chiamati toot), possibilità di seguire utenti, fare boost (equivalente del retweet) e mettere mi piace. Esiste perfino la spunta blù !!
Ideale se:
- ti interessa discutere di attualità, politica, tecnologia o cultura,
- vieni da Twitter/X e vuoi una transizione facile.
Pixelfed – L’alternativa open source a Instagram
Pixelfed è pensato per chi ama la fotografia e la condivisione visuale.
L’interfaccia ricorda molto Instagram, ma con grande attenzione alla privacy: niente tracciamento, niente pubblicità, niente algoritmo.
PeerTube – L’alternativa open source a YouTube
PeerTube è il progetto open source per la condivisione di video.
Ogni istanza ospita i propri contenuti e può federarsi con altre, permettendo di cercare contenuti da tutte le istanze direttamente dal tuo profilo.
Lemmy – L’alternativa a Reddit
Lemmy funziona come un aggregatore di notizie e discussioni, molto simile a Reddit.
Ogni community (chiamata sublemmy) ha il suo argomento e le sue regole. È perfetto per scoprire contenuti, fare domande e partecipare a thread tematici.
Altre piattaforme del Fediverso
- WriteFreely: per chi scrive blog o racconti (alternativa minimalista a Medium e WordPress).
- BookWyrm: per chi legge libri e vuole tenere un diario di lettura (tipo Goodreads).
- Funkwhale: per la musica condivisa, anche autoprodotta.
8. Il futuro dei social: più a misura di persona
Negli ultimi anni, qualcosa è cambiato. Sempre più persone iniziano a chiedersi:
È davvero questo il modo in cui voglio stare online?
Scroll infiniti, pubblicità invasive, contenuti tossici, manipolazione dell’informazione. I grandi social sono diventati delle macchine per generare profitto.
E così, lentamente, è nata un’alternativa: il Fediverso. Una rete sociale che non si basa sul controllo, ma sulla collaborazione. Che non vende i tuoi dati, ma li protegge. Che non ti incastra in un algoritmo, ma ti lascia scegliere cosa vedere e con chi parlare.
Il Fediverso è sviluppato da comunità di programmatori, attivisti, moderatori e semplici utenti. È software libero, gestito in modo decentralizzato, senza padrone.
Entrare nel Fediverso non significa solo cambiare piattaforma. Significa riprendersi un pezzetto di internet, tornare ad avere voce, a scegliere, a contare.
Fonti e approfondimenti
- Fediverso.it – Fediverso, i social ribelli nella rivolta digitale contro il dominio delle grandi piattaforme
- CeoTech – WordPress supporta il Fediverso grazie al plugin ActivityPub
- Utopia Blog – Il Fediverso è il social che strizza l’occhio alla privacy
- Fediverso.info – panoramica italiana su piattaforme, protocolli e funzionamento
- Il Pensiero Mediterraneo – Sapete cos’è il Fediverso?
- La Repubblica – Da Threads a Medium: che cos’è il Fediverso e come funziona
- Devol – Fediverso
- LeAlternative.net – I social network alternativi
- Informapirata.it – Risorse informative sul Fediverso italiano
- Wikipedia – Fediverso
- Corriere.it – Cos’è il fediverso, l’alternativa indipendente al monopolio delle piattaforme social
- Wired Italia – Come ci si iscrive a Mastodon, il social network per chi scappa da Twitter