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Linux NON è Windows. Cosa sapere prima di passare a Linux rispetto a Windows

Hai deciso di abbandonare Windows per passare a Linux? Complimenti, è un ottimo passo. Avrai già notato che Linux non è un sistema operativo unico come Windows, ma piuttosto una famiglia di varianti chiamate distribuzioni, o distro. Ognuna rappresenta una diversa declinazione di ciò che comunemente chiamiamo “Linux”.
Volendo essere pignoli, ma non è questo il posto, dovremmo ricordare che Linux indica tecnicamente solo il kernel, il cuore del sistema operativo.
Ma per semplicità nel seguente articolo, mi riferisco al sistema operativo GNU/Linux e a vari progetti di Software Libero e Open Source (FOSS) con il termine generico “Linux”. Suona meglio.
Linux oggi: più attuale che mai
Negli ultimi mesi, sempre più persone stanno riscoprendo Linux, complice anche la fine del supporto a Windows 10. Per molti è l’occasione perfetta per dare nuova vita a un PC “vecchio” ma ancora perfettamente funzionante.
Prima di lanciarsi, è utile chiarire un punto: Linux non è (e non vuole essere) una copia gratuita di Windows. È un sistema diverso, con vantaggi notevoli, ma anche con un modo di funzionare tutto suo.
Problema n.1: Linux NON è come Windows (e meno male)
Molti utenti provano Linux aspettandosi qualcosa di familiare. Spesso è quello che gli è stato promesso: “è come Windows, ma gratuito!”. In realtà, è una speranza contraddittoria.
Se cerchi un’alternativa a Windows, devi aspettarti che sia diversa.
Prendiamo un esempio: i driver.
- In Windows, la maggior parte dei driver viene installata e aggiornata separatamente tramite Windows Update, anche quelli di base come stampanti, touchpad o GPU integrate.
- In Linux, la maggior parte dei driver viene aggiornata insieme al kernel. Un solo comando, e hai tutto l’hardware aggiornato.
Non è solo una questione di abitudine: è un cambio di paradigma. Linux funziona in modo diverso.
Detto ciò, è giusto dire che oggi l’esperienza utente è molto più accessibile rispetto al passato: molte distribuzioni si presentano con interfacce moderne, intuitive e ben curate. GNOME, KDE e Cinnamon non hanno più nulla da invidiare a Windows o macOS, almeno nell’uso quotidiano.
Un paragone storico: Firefox vs Internet Explorer
Un salto nel passato. Ricordi quando Firefox ha fatto concorrenza a Internet Explorer? Ha vinto non perché fosse una copia, ma perché era diverso: schede, estensioni, barra di ricerca, standard moderni.
Se avesse imitato IE, sarebbe scomparso.
Lo stesso vale per Linux: se fosse solo un clone di Windows, non sarebbe sopravvissuto.
Soluzione al problema n.1: No, non aspettarti ciò che già conosci: Linux funziona meglio proprio quando smetti di confrontarlo con Windows.
Problema n.2: Linux è TROPPO diverso da Windows
Dopo l’entusiasmo iniziale, molti nuovi utenti restano spiazzati: troppe opzioni, troppa libertà. Dov’è il pulsante Start? Dov’è il Pannello di Controllo? Perché non posso installare un programma con un doppio clic?
La risposta è semplice: Linux è un mondo a parte.
Più libertà, più responsabilità
Immagina due app di messaggistica:
- WhatsApp: semplice, intuitiva. Tutto funziona appena la installi. Ma è chiusa: non puoi modificarla, non puoi ospitare il tuo server, e sei vincolato alle sue regole.
- Matrix/Element: fa le stesse cose, ma è open source, decentralizzato e personalizzabile. Più potente, ma serve un po’ di apprendimento.
Linux è come Matrix: ti offre controllo, privacy, autonomia. Ma chiede anche un po’ di impegno iniziale.
Passare da Windows a Linux non è come aggiornare da Windows 10 a 11. È come passare da un sistema chiuso e centralizzato a uno aperto e flessibile. Serve una nuova mentalità.
Soluzione al problema n.2: Sì, Linux è diverso. Ma questo non significa che sia difficile. Anzi: molte distribuzioni sono pensate per semplificare la vita agli utenti, anche a quelli alle prime armi. Non dare per scontato che l’esperienza Windows ti renda esperto di Linux.
Problema n.3: Resistenza culturale
Passare da Windows a Linux non significa solo cambiare sistema operativo, ma anche cambiare approccio mentale. È una transizione non solo tecnica, ma culturale.
Windows è preinstallato sulla stragrande maggioranza dei PC. Non lo scegli: lo trovi già lì, come fosse una parte inevitabile del computer.
Per questo motivo, molti utenti non hanno mai avuto bisogno di imparare davvero cos’è un sistema operativo, o come si installa.
Linux, invece, spesso richiede una scelta consapevole. Non basta decidere “passo a Linux”: devi scegliere una distribuzione, cioè una delle tante varianti del sistema, ognuna con le sue caratteristiche, il suo stile, il suo pubblico. Poi devi scaricarla, provarla, installarla. Devi volerlo.
Questo genera una resistenza naturale: l’ignoto spaventa, soprattutto se l’alternativa funziona tutto sommato bene da non metterla in discussione.
In più, chi arriva da Windows è spesso abituato a una logica da cliente: ho pagato per il software, quindi si aspetta che tutto sia pronto, funzionale, e con un servizio di supporto.
Con Linux è diverso: entri in una comunità, il software è gratuito, aperto, realizzato e mantenuto spesso da volontari. L’assistenza si trova nei forum, nelle chat, nei wiki. Le risposte arrivano da persone, non da aziende partner certificati Microsoft.
Soluzione al problema n.3: Linux non ti chiede un acquisto, ma un cambiamento di prospettiva.
Chi ti aiuta lo fa per passione, non per dovere. Più ti relazioni con rispetto e curiosità, più scoprirai quanto può essere accogliente e generoso questo mondo.
Chi si adatta meglio? I meno esperti
Sembra paradossale, ma chi ha poca esperienza con Windows spesso si adatta più facilmente a Linux. Non ha abitudini da “disinstallare”, né aspettative da soddisfare. Impara Linux per quello che è, non per quello che dovrebbe essere.
Le critiche del tipo “Linux non è pronto per il desktop” spesso arrivano da chi non è pronto a cambiare modo di pensare. Ma se affronti Linux con apertura mentale, puoi scoprire un sistema stabile, sicuro e molto più flessibile.
Linux oggi è (quasi) per tutti
È vero, Linux richiede una certa apertura mentale. Ma è altrettanto vero che oggi è molto più facile da usare rispetto al passato. La maggior parte delle attività quotidiane: navigare, scrivere documenti, guardare video, ecc… si fa ormai da browser. Il sistema operativo, per l’utente comune, è spesso invisibile.
In questo contesto, usare Linux non è più un’impresa da esperti. È una scelta concreta, sostenibile, e perfino semplice. E la spinta decisiva, forse, l’ha data proprio Microsoft: abbandonando Windows 10, ha involontariamente regalato a Linux la sua grande occasione.
Se sei curioso, se vuoi riprendere il controllo del tuo computer, se vuoi dare una seconda vita al tuo hardware: Linux può essere la soluzione ideale.
Ne ho parlato anche in questo articolo: Non serve comprare un nuovo PC: cambia solo il sistema operativo, dove spiego come Linux possa allungare la vita dei computer considerati “vecchi” solo da Windows.
Conclusione
Linux non è un’alternativa identica a Windows. È un’alternativa diversa, e spesso migliore. Ma solo se sei disposto ad accogliere il cambiamento.
Non serve essere esperti. Serve solo voglia di imparare, curiosità e un po’ di pazienza.
Crediti e fonti
Questo articolo è ispirato e parzialmente adattato da un contenuto pubblicato sotto licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 2.5. L’originale in lingua inglese “Linux is NOT Windows” di Dominic Humphries è disponibile a questo indirizzo: https://linux.oneandoneis2.org/LNW.htm
Sono stati inoltre considerati spunti e riflessioni condivisi da altri utenti nel Fediverso, in particolare dal canale Matrix Mastodon & Fediverso Italiano
Le modifiche apportate comprendono adattamenti stilistici, ampliamenti di contenuto e riformulazioni per un pubblico italiano generalista.
La versione presente su questo blog “Linux NON è Windows. Cosa sapere prima di passare a Linux rispetto a Windows” di Emanuele Gori è pubblicata con licenza Creative Commons Attribution-NonCommercial-ShareAlike 4.0 International